07.09.17
I contadini per caso dell’Albero della Speranza
Tra i progetti finanziati con il bando “Diamo una mano al Canavese 2017” ce n’è uno che, a pochi mesi dall’avvio, dà già i suoi frutti.
Tra i progetti finanziati con il bando “Diamo una mano al Canavese 2017” ce n’è uno che, a pochi mesi dall’avvio, dà già i suoi frutti.
Letteralmente: perché stiamo parlando dei frutti della terra coltivata da tre ragazzi africani – due titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e uno in fase di ricorso – che hanno costituito una società agricola nelle campagne di Orio Canavese, con il sostegno dell’Albero della Speranza attraverso il progetto “Contadini per caso”.
Keita, Augustine e Sadam in tre mesi di lavoro hanno allestito due grandi serre in cui, grazie a un pozzo di 27 metri che fornisce acqua abbondante (materiali acquistati grazie al finanziamento della Fondazione), crescono zucchine, fagiolini, melanzane e pomodori, cavoli, broccoli, spinaci e finocchi, il tutto in modo naturale, senza ricorso a prodotti chimici.
E se finora la vendita dei prodotti avveniva in maniera informale attraverso un gruppo creato sull’applicazione WhatsApp, presto gli ortaggi di Keita, Augustine e Sadam saranno in vendita ogni giovedì nel cortile dell’Oratorio San Lorenzo (in orario ancora da definire).
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